Consulenza Tecnica di Parte
(Offerta ai clienti di Dott. Commercialisti ed Avvocati)
Il furto di energia elettrica è un reato punito dagli art. 624 e 625 comma 2 c.p.
Chiunque utilizza l’energia elettrica senza un regolare contratto oppure tramite la manomissione dei cavi o del contatore Enel incorre in tale reato.
I metodi di furto possibili dell’energia sono diversi, i più comuni sono:
- allacciamento abusivo direttamente ai cavi della rete pubblica
- collegamento al cavo di alimentazione di un altro utente che ignaro, paga il consumo del malfattore
- rompere il sigillo del distributore e bypassare il proprio contatore
- manomissione contatore tramite una resistenza o un magnete
- manomissione del contatore tramite modifica del software
Per prima cosa, si rischia una denuncia civile da parte della società erogatrice del servizio, che chiederà anche il pagamento di ciò che è stato rubato nel tempo, attraverso un’analisi storica dei consumi.
Oltre a questo come già detto, c’è anche un processo penale per un “delitto contro il patrimonio” e per tale reato la pena prevista è indicata nella tabella sottostante.
Esiste naturalmente anche l’eventualità dell’aggravante se l’accaduto è fraudolento o per le altre circostanze previste dall’art. 625 del codice penale ed in questo caso la pena aumenta.
Pene Previste
Reclusione | Multa | |
Furto | da 6 mesi a 3 anni | da 154€ a 516€ |
Furto aggravato | da 1 a 6 anni | da 103€ fino a 1.032€ |
A chi rivolgersi in caso di indagine a proprio carico?
La prima cosa sensata è quella di consultare un avvocato penalista ed un consulente tecnico di parte (CTP) esperto in consulenza dell’energia e fare il punto della situazione. Il CTP attraverso un’analisi accurata del consumo dell’energia elettrica può ridurre l’importo del “megabollettone” richiesto, in quanto Enel non è in grado di stabilire quando è cominciato il furto e quindi di calcolare esattamente l’ammontare dell’energia trafugata.